La protesta dei cubani: cos’è successo a S. Pietro?

La manifestazione degli esuli contro il regime castrista: la piazza non si può usare per atti politici

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(C) Vatican Media

Cosa è successo domenica durante la preghiera mariana dell’Angelus in piazza San Pietro? Qualche mezzo di informazione ha tentato di far passare il S. Padre addirittura per castrista perché poche centinaia di esuli cubani non hanno potuto manifestare contro la dittatura e la repressione in atto nell’isola caraibica. Un gruppo di dissidenti, infatti, ha tentato di innalzare striscioni e bandiere mentre il Papa era affacciato dal Palazzo Apostolico, per sostenere la mobilitazione che l’opposizione sta organizzando per il prossimo 15 novembre, ovviamente senza l’autorizzazione del regime.

Manifestazioni politiche vietate

Protesta legittima ma c’è un piccolo particolare. Il Vaticano, da sempre, impedisce che piazza San Pietro venga impiegata per manifestazioni di carattere politico. Tutto qui. È del tutto fuorviante, come hanno insinuato alcuni media, mettere sullo stesso piano i dissidenti cubani e gli altri gruppi presenti in piazza, tutti pellegrini.

Pertanto, la polizia ha disposto che i cubani, vestiti di bianco e avvolti nelle bandiere nazionali, si spostassero in via della Conciliazione. Dunque, nessuna repressione da parte del Vaticano contro la libertà di espressione, tanto meno un sostegno politico al regime castrista. Ma alcuni organi di informazione, soprattutto spagnoli, hanno ripreso la versione a dir poco “forzata” di un giornale italiano, scatenando un attacco tanto violento e gratuito quanto infondato contro il S. Padre.

Attacchi infondati

È un atteggiamento già visto più volte. Ad esempio, nel settembre del 2015 Francesco, sul volo verso gli Stati Uniti, replicò scherzando alle accuse della stampa ultraconservatrice. “Non sono cattolico? Se volete recito il Credo” disse in quell’occasione.

La solidarietà del Papa ai cubani

Al contrario, il Papa, dopo l’Angelus dello scorso 18 luglio, parlò esplicitamente delle sofferenze del popolo cubano esprimendo la sua vicinanza. “Sono anche vicino al caro popolo cubano in questi momenti difficili, in particolare alle famiglie che maggiormente ne soffrono” disse il S. Padre in quella circostanza. E aggiunse: “Prego il Signore che lo aiuti a costruire in pace, dialogo e solidarietà una società sempre più giusta e fraterna. Esorto tutti i cubani ad affidarsi alla materna protezione della Vergine Maria della Carità del Cobre. Ella li accompagnerà in questo cammino”.


Una dichiarazione che si riferiva alle proteste iniziate una settimana prima, causate dalla situazione economica e sociale sempre più grave. Di fronte a quelle manifestazioni, anche i vescovi cubani avevano emesso un comunicato in cui esortavano a costruire la Patria cercando “accordi comuni” e affinché si facessero “passi concreti e tangibili con il contributo di tutti i cubani, senza esclusioni”.