Famiglia, scuola e Covid nei colloqui Italia-S. Sede

All’incontro per l’anniversario dei Patti Lateranensi presenti il cardinale Parolin e Mattarella. La prima volta di Draghi

Il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin ©️Vatican Media

Famiglia, scuola e salute sono stati i temi centrali dei colloqui tra Italia e S. Sede in occasione del tradizionale ricevimento nell’ambasciata italiana presso la S. Sede a Palazzo Borromeo per l’anniversario dei Patti Lateranensi, firmati 92 anni fa. Un incontro “condizionato” dalla pandemia che ha costretto l’ambasciatore Sebastiani a cancellare il consueto ricevimento, sostituito da una mostra di artisti contemporanei e designer, ma anche a mantenere distanze e mascherine tra le due delegazioni.

“È stato un confronto sereno, con la volontà di riportare al centro la famiglia – ha affermato il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin – Abbiamo anche parlato delle grandi questioni mondiali, della Presidenza italiana del G20”. Per l’Italia c’erano tutti i rappresentanti istituzionali: dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che si è seduto accanto a Parolin, ai presidenti del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, della Camera, Roberto Fico, e della Corte Costituzionale, Giancarlo Coraggio.

Sul lato opposto del salone la delegazione della Cei con il presidente cardinale Gualtiero Bassetti e il segretario generale monsignor Stefano Russo. È stata anche la prima volta per il presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi, che ha accolto con una battuta il cardinale Bassetti, che è arcivescovo di Perugia e Città della Pieve. “Siamo concittadini” ha detto il premier, che possiede una casa nella cittadina umbra.

Tra gli altri ministri presenti c’erano quello degli Esteri, Luigi Di Maio, Patrizio Bianchi (istruzione), Elena Bonetti (famiglia), Roberto Speranza (salute), che si sono intrattenuti in cordiali colloqui con Parolin e Bassetti.


“La conversazione è stata molto serena – ha commentato al termine Parolin – è stato presentato il piano di azione del governo che ci ha trovato molto attenti soprattutto nella volontà di riportare al centro la famiglia e di sostenerla con adeguate politiche familiari”.

“Noi abbiamo sottolineato l’apporto etico della Santa Sede – aggiunge – che è quello di natura etica e di avere un approccio diverso anche sui temi ambientali. Noi pensiamo che il nostro contributo sia sul piano di educazione e su un nuovo stile di vita. Il confronto ci lascia fiduciosi”.

“Abbiamo parlato di tutti i problemi di maggiore urgenza in questo momento a cominciare da famiglia, scuola, giovani, rapporti fra le istituzioni. Il clima è stato buono e costruttivo – ha ribadito Bassetti – C’è stata convergenza su tutti gli argomenti, anche su quelli di politica estera, che sono i più complessi, anche sulle migrazioni. C’è stato davvero uno scambio sereno e aperto. Abbiamo sottolineato i problemi comuni di questa pandemia”.

Parlando del Covid, che ha colpito anche lui, ha affermato: “Siamo in una condizione surreale. Delle volte mi sveglio la mattina e penso sia stato un brutto sogno. Sono ottimista, bisogna che portiamo una grande speranza per far capire che la notte è lunga ma che l’alba viene come dice la sentinella di Isaia. Sta anche a noi costruirla con un impegno fattivo. Soprattutto pensando ai giovani che sono i più smarriti per via di tutte le chiusure della pandemia. Non è il tempo di pensare a noi, ma come dice il Papa di essere il samaritano che si china dove c’è bisogno di curare un ferito”.