Ucraina, veglia di preghiera di S. Egidio con mons. Gallagher

Il Segretario vaticano per i rapporti con gli Stati a Trastevere. A S. Sofia la vicinanza della diocesi di Roma alla comunità ucraina

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Mons. Gallagher (C) Vatican Media

La Comunità di Sant’Egidio, rispondendo all’invito di papa Francesco, che domenica scorsa all’Angelus ha espresso la sua preoccupazione per l’aggravarsi della situazione in Ucraina e ha indetto per mercoledì 26 gennaio una giornata di preghiera per la pace, propone una speciale veglia per l’Ucraina, stasera alle ore 19,15 nella basilica di Santa Maria in Trastevere. La preghiera, che sarà possibile seguire in streaming sul sito www.santegidio.org, sarà presieduta da mons. Paul Gallagher, Segretario per i rapporti con gli Stati della Santa Sede.

I vespri a S. Sofia

Anche la diocesi di Roma ha risposto prontamente all’appello lanciato domenica dal Papa. Questa sera si terrà la preghiera dei Vespri nella chiesa di Santa Sofia (via Boccea, 478) alle ore 18. Interverranno il vescovo Benoni Ambarus, delegato diocesano per la carità, per la pastorale dei rom e dei sinti e per i migranti; il direttore dell’Ufficio Migrantes diocesano monsignor Pierpaolo Felicolo; il rettore della basilica di Santa Sofia don Marco Jaroslav Semehen. Promossa dall’Ufficio Migrantes diocesano, la veglia vedrà la partecipazione dei cappellani e dei referenti delle diverse comunità etniche; seguirà un momento di adorazione eucaristica.

La comunità greco-cattolica ucraina a Roma si ritrova abitualmente in due luoghi di culto principali: la sede della missione con cura d’anime dei Santi Sergio e Bacco e la basilica minore di Santa Sofia. «Abbiamo scelto quest’ultima perché più grande – precisa il vescovo Ambarus – Si tratta di una comunità formata soprattutto da donne, che lavorano come badanti, che hanno le loro famiglie, i mariti e i figli in Ucraina, e sono tutti terrorizzati da quello che sta accadendo ai loro confini, senza considerare la situazione di guerra del Donbass che va avanti già da diversi anni.


Compiamo così un gesto di vicinanza spirituale alla comunità ucraina presente a Roma, come segno di vicinanza a tutto il popolo ucraino. Il nostro grido a Dio e a tutti è per la pace. Ogni guerra è una sconfitta per tutti». Il vescovo lancia anche un invito a tutte le comunità cristiane di Roma, affinché «durante le diverse celebrazioni di mercoledì 26 facciano una preghiera per l’Ucraina».

Una comunità vivace che vive nell’ansia

Dal canto suo monsignor Felicolo dichiara: «Desideriamo essere vicini al popolo. A Roma la presenza della comunità ucraina si sente, è viva e vivace. Tocchiamo con mano la loro ansia e la loro preoccupazione per questa situazione che dura da tempo. Questa sollecitazione di Papa ci invita ancora una volta a riunirci in preghiera».